venerdì 30 settembre 2011

RESOCONTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 29-09-2011

Come preannunciato dall'Amministrazione Comunale di Serramazzoni, il Consiglio Comunale ieri sera ha votato la proposta di inserire una variante alle norme tecniche di attuazione relativa alla distanza minima di 2 km dai centri abitati e dalle singole abitazioni, per istituire una misura di tutela e impedire la costruzione di nuovi impianti a biomasse.

Tale variante, votata dalla maggioranza e pertanto già esecutiva in regime di salvaguardia, dovrà comunque seguire l'iter previsto ed essere approvata anche dagli altri enti di competenza (fra cui la Provincia): fino a quel momento, la variante può essere assimilata a un'ennesima sospensione e non si ha dunque nessuna certezza circa il fatto che il provvedimento mantenga la sua efficacia.

I consiglieri dell'opposizione si sono riservati di votare la variante dopo la discussione e la redazione di un testo più articolato, elaborato tenendo conto dei diversi soggetti coinvolti, fra cui rappresentanti delle associazioni ambientaliste, degli agricoltori, del Comitato (che darà il proprio contributo nei trenta giorni previsti dalla legge, durante i quali sarà possibile fare osservazioni).

Duole aver dovuto constatare che l'assessore Cottafavi si sia allontanata dal Consiglio proprio nel momento in cui stava per essere affrontato il tema più delicato e vicino alle problematiche connesse al suo ufficio, così come si deplora il fatto che l'assessore all'urbanistica abbia affrontato pubblicamente una questione privata, di cui peraltro è stata fornita una interpretazione fuorviante, spacciandola per di più come azione del Comitato.
In sintesi, l'assessore Fornari ha informato i presenti di aver ricevuto dal legale del Comune, avvocato Della Fontana, la notizia della "bocciatura" del ricorso al TAR avanzato da un privato cittadino, approfittando dell'occasione per ammonire il Comitato a seguire il consiglio di procedere in accordo con l'Amministrazione (desistendo da iniziative proprie) e per rivendicare il ruolo determinante da essa svolto nel bloccare il progetto.
Intendiamo precisare che, in primo luogo, il ricorso non è stato bocciato, ma semplicemente, come di prassi, il TAR non ha concesso la sospensiva perché sono già in atto quelle poste dall'Amministrazione; in secondo luogo, le iniziative di un privato cittadino non possono e non devono essere confuse con quelle del Comitato; in terzo luogo, è legittimo chiedersi se l'Amministrazione avrebbe compiuto tutti i passi successivi se, nella serata del 4 agosto, non fosse sorta l'idea di costituire un Comitato per tutelare tutti coloro che si sono sentiti abbandonati dall'istituzione e se i cittadini in prima persona non avessero dedicato, con passione e abnegazione, tante energie, tempo e risorse a un percorso che, forse, sarebbe toccato ad altri intraprendere. O, meglio ancora, che sarebbe stato possibile EVITARE, se fossero state compiute altre scelte da parte dell'Amministrazione.

Il Comitato, pur apprezzando lo sforzo compiuto dall'Amministrazione per tutelare territorio e cittadini rispetto ad eventuali altri progetti futuri, si rammarica di aver visto ancora una volta cadere nel vuoto l'unica richiesta avanzata in merito alla questione esistente, ossia quella di bloccare SUBITO questo impianto, definito dallo stesso Sindaco Ralenti "nocivo per la salute", in modo da far fronte nell'immediato a un'urgenza contingente e reale.
A tutt'oggi non ci sono atti certi di annullamento, in grado di tranquillizzarci. Un percorso chiaro e lineare era stato indicato all'Amministrazione nella nostra istanza di autotutela e, a nostro avviso, su quella il Comune si sarebbe dovuto esprimere.
Non possiamo fissare scadenze ad hoc o imporne il rispetto, perché l'Amministrazione ha i suoi tempi: possiamo solo suggerire soluzioni, e la strada che avevamo indicato è un percorso diretto, più lineare rispetto a quella intrapresa dal Comune, la quale è sostanzialmente basata su sospensioni provvisorie, durante le quali può accadere che l'imprenditore riesca a produrre tutta la documentazione necessaria per proseguire i lavori.
Con una metafora, sarebbe come se ci fosse stato suggerito di prendere l'autostrada del Brennero per arrivare a Roma: possibile, ma complicato e tutt'altro che sicuro. Vogliamo fare questo salto nel vuoto? Vogliamo abbandonare la via della certezza per affidarci alle intenzioni e alle supposizioni dell'Amministrazione, a una strategia che si basa non su fatti certi, ma su ipotesi?

Il Comitato dovrà rendere conto delle sue azioni alle tremila persone che lo sostengono e non può accettare rischi, temporeggiare o tentennare.
Essendo ormai trascorso un congruo lasso di tempo dalla presentazione dell'istanza di autotutela (periodo nel quale si è continuato a mantenere un dialogo con gli amministratori, producendo altresì ulteriore documentazione e sollecitando incontri e azioni concrete, nella speranza di ricevere una risposta positiva) e rilevando di non avere conseguito il risultato atteso, cui pure l'Amministrazione continua a dichiarare di tendere, il Comitato si ritiene libero di agire nei modi che riterrà idonei al raggiungimento dello scopo.

FIACCOLATA SILENZIOSA - VIDEO TELESTUDIO MODENA

Postiamo il video di Telestudio andato in onda ieri sera alle 19:00 ed in replica alle 20:30.

giovedì 29 settembre 2011

INCONTRO DEL 28-09-2011 CON L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE


Il Comitato informa che, a seguito dell'incontro avuto con l'Amministrazione Comunale (nella persona del Sindaco, Luigi Ralenti; del vice Sindaco, Giorgio Bagnoli; dell'assessore all'urbanistica, Sabina Fornari) ieri sera, mercoledì 28 settembre, siamo costretti a registrare l'ennesimo stallo.

Il Presidente, ing. Enrico Bussei, ha sollecitato in maniera stringente da parte degli amministratori una forte presa di posizione in merito ad alcune delle motivazioni alla base dell'istanza di autotutela: si tratta di due punti relativi ad aspetti urbanistici, di competenza del Comune di Serramazzoni, e precisamente l'altezza dell'edificio che dovrebbe ospitare l'inceneritore e la sua prossimità a un impianto di depurazione. In entrambi i casi, nel progetto vengono superati i limiti stabiliti dalla normativa di riferimento: il Comune potrebbe già esprimere parere di conformità urbanistica NEGATIVO, questo consentirebbe di annullare subito la DIA e bloccare questo impianto, la cui costruzione, allo stato attuale, è solo temporaneamente sospesa.

L'ing. Bussei ha protocollato stamattina in Comune un documento contenente le argomentazioni e le osservazioni esposte verbalmente ieri sera agli amministratori, da cui ci attendiamo una risposta positiva in tempi brevi, magari questa sera stessa, a conclusione del Consiglio Comunale.

Contemporaneamente si è svolta una bellissima fiaccolata: si sono registrate oltre 160 presenze, che pazientemente hanno atteso fino alle ore 22.30 che si concludesse l'incontro tra i rappresentanti del Comitato e dell'Amministrazione.

Inoltre, dobbiamo prendere atto che il Sindaco Luigi Ralenti, per la prima volta, si è decisamente sbilanciato a favore delle istanze poste dal comitato. Uscendo dal Municipio, il Sindaco ha dichiarando alle telecamere di TELESTUDIO che: "Questo impianto non si farà perché nuoce alla salute dei cittadini" (il servizio andrà in onda oggi, CANALE 85 sul digitale terrestre, alle 19:00 ed in replica alle 20:30).

Vedremo al Consiglio Comunale di stasera se la tanto attesa "SVOLTA" sarà confermata anche nei fatti.

CONSIGLIO COMUNALE DEL 29-09-2011

Questa sera, giovedì 29 settembre, alle ore 21, è convocato presso la Sala delle Adunanze il Consiglio Comunale, il cui ultimo punto all'o.d.g. riguarda la proposta di adozione della "variante specifica ex art. 15 legge regionale n. 47/48 e successive modificazioni ed integrazioni".
Si tratta, in sostanza, della proposta avanzata dall'Amministrazione Comunale nel corso dell'assemblea pubblica tenutasi a San Dalmazio il 13 settembre u. s., relativa all'adozione di un margine di sicurezza del raggio di due chilometri di distanza dai centri abitati, entro cui proibire la realizzazione di impianti a biomasse. 
Precisiamo che tale limitazione, ai sensi della legge regionale n.123 del 5 agosto 2011, può essere introdotta solo per gli impianti di produzione di energia elettrica da biomasse ad esclusione degli impianti che operano in assetto cogenerativo o trigenerativo. Inoltre, la salvaguardia non ha effetto retroattivo, in particolare non si applica a questo impianto specifico perché la DIA è del 3 luglio 2010.
Di seguito l'estratto della legge regionale n. 123 che consente di introdurre la misura di tutela dei 2 km:

"Le amministrazioni comunali, in considerazione delle specifiche funzioni insediate nel proprio territorio o previste dalla pianificazione urbanistica vigente o adottata, possono individuare nel Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE) distanze minime per la localizzazione degli impianti a biomasse, ad esclusione di quelli in regime di cogenerazione o trigenerazione. La compatibilità di tali limiti con l’attuazione dei piani  energetici, regionale e locali è verificata dalla Provincia nell’ambito delle riserve al RUE, sulla base dei criteri fissati dalla Giunta regionale d’intesa con le Province stesse."

Il Comitato invita tutti a presenziare alla seduta del Consiglio Comunale, ricordando che al Consiglio Comunale il pubblico può assistere ma non può intervenire nella discussione.



mercoledì 28 settembre 2011

FIACCOLATA - ISTRUZIONI PER L'USO

Per motivi di ordine pubblico, a seguito di un'ordinanza della Polizia Municipale di Serramazzoni (n. 121), chiediamo cortesemente a tutti coloro che parteciperanno alla fiaccolata di stazionare all'interno del piazzale antistante il Municipio, SENZA INVADERE O STAZIONARE sulla corsia di transito delle auto. E' VIETATO SALIRE SUL PALCO.

E' ammesso parcheggiare nella piazza Tasso se si arriva prima delle ore 20:45.
Se l'affluenza nella piazza Tasso sarà tale da non consentire più il transito delle auto in sicurezza, sarà ISTITUITO IL DIVIETO DI TRANSITO NELLA PIAZZA STESSA E NELLA VIA TRIDENTINA, l'Amministrazione mette a disposizione n.2 vigili urbani per gestire il traffico.
Chiediamo a tutti la massima collaborazione affinché la manifestazione si svolga in modo ORDINATO, PACIFICO e SILENZIOSO.
Le candele sono a disposizione davanti al Municipio.

Grazie

lunedì 26 settembre 2011

LA SCELTA


Mercoledì sera 28 settembre il Comitato chiederà all'Amministrazione di Serramazzoni di compiere una scelta molto importante per il futuro dei cittadini del Comune, ma che avrà ricadute anche sui Comuni limitrofi.
Non ci saranno altre possibilità, spazi di trattativa o ulteriori parole da spendere: ci attendiamo una risposta ultimativa.
O ciascuno di noi si prende subito le proprie responsabilità per risolvere il problema alla radice (pillola rossa) o lasciamo che gli eventi scorrano sulla nostra pelle (pillola blu).
Ci sono due punti, relativi ad aspetti urbanistici, di competenza del Comune di Serramazzoni, su cui chiediamo una risposta chiara.
Il Comitato si gioca mesi di lavoro intenso; le oltre 3000 persone che hanno firmato contro la costruzione dell'inceneritore sono in attesa che venga compiuto il passo decisivo, col fiato sospeso.
Il Comitato invita tutti a manifestare la propria partecipazione, attraverso commenti sul blog, sulla pagina Facebook (Comitato San Dalmazio) e con la propria presenza fisica: mercoledì sera vi aspettiamo tutti dalle ore 20:45 sotto il Municipio, per una fiaccolata silenziosa.

RICOMINCIANO I LAVORI?

Questa mattina alcuni cittadini di San Dalmazio si sono accorti che erano ripresi i lavori nel cantiere dove si dovrebbe costruire l'inceneritore: "intorno alle 8:30 abbiamo visto il sig. Uccellari ed un suo operaio che stavano caricando dei grossi massi con una pala meccanica su un autocarro".
Quando alcuni rappresentanti del Comitato, tra cui il presidente, sono arrivati in cantiere, il sig. Uccellari è venuto subito a spiegare che aveva bisogno di portare alcuni autocarri di sassi/inerti presso l'altro cantiere di San Dalmazio dove sta lavorando alla costruzione di unità residenziali.
Sul cantiere è subito intervenuta anche l'Assessore Fornari che ha chiamato i Vigili Urbani di Serramazzoni perché il lavori ad oggi sono bloccati in forza della prima ordinanza di sospensione (ma anche dei successivi provvedimenti presi dal Comune) in seguito alla mancanza dello svincolo idrogeologico.
Dopo circa mezz'ora sono arrivate le autorità competenti, Forestale di Pavullo e Carabinieri, su richiesta della Polizia Municipale di Serramazzoni, che hanno chiesto ai presenti che avevano visto e fotografato l'accaduto di verbalizzare il tutto. Alleghiamo alcune foto che documentano il fatto.

sabato 24 settembre 2011

RESOCONTO CONSIGLIO DIRETTIVO Sabato 24-09-2011

Oggi pomeriggio è stato convocato il consiglio direttivo per discutere le prossime azioni del Comitato alla luce degli incontri/avvenimenti della settimana appena trascorsa, che si ricorda sono stati i seguenti:
- Consiglio Comunale del 20-09-2011
- Incontro con la Provincia di Modena del 21-09-2011 (nelle persone dell'Assessore all'Ambiente Stefano Vaccari e del Direttore dell'Area Territorio e Ambiente Dott. Giovanni Rompianesi)

Il Comitato prende atto che questa settimana è anche scaduto il termine di 15 gg concesso al Comune di Serramazzoni e al SUAP della Comunità Montana per accogliere la nostra istanza di autotutela.

Riteniamo che la posizione della Provincia sia molto chiara e lineare: si attende che la ditta proponente produca tutta la documentazione richiesta, affinché i funzionari preposti possano esprimere un giudizio di merito. Non sapendo ancora quali progetti verranno presentati, è molto difficile fare previsioni; tuttavia il Comitato si mette nella posizione di ipotizzare che i nuovi progetti presentati dalla ditta proponente saranno accolti dalla Provincia.
Lo stesso discorso vale per gli altri Enti coinvolti nel procedimento: poiché alcuni pareri risultavano già positivi nella documentazione disponibile agli atti, non vediamo come gli stessi Enti possano esprimere parere negativo sulla base di nuove integrazioni che verranno prodotte.
Ricordiamo che a seguito dell'avvio di procedimento per la verifica della legittimità della DIA, da parte del SUAP, la nostra istanza di autotutela è stata inviata anche alla ditta proponente e quindi le nuove integrazioni potranno essere preparate tenendo conto delle osservazioni che il Comitato aveva portato a Comune e SUAP.
Riteniamo quindi che i nuovi progetti potranno anche essere redatti in risposta alle nostre osservazioni, ma questo non cambia minimamente la nostra posizione, che rimane e sarà sempre quella di non volere impianti di incenerimento sul nostro territorio.
Il fatto che la ditta proponente abbia a disposizione l'istanza di autotutela non rappresenta un problema  per il Comitato; infatti le motivazioni sollevate nell'istanza stessa sono molto forti, in particolare per quanto riguarda gli aspetti di natura urbanistica, che sono di competenza del Comune di Serramazzoni.
Per tutti questi motivi abbiamo deciso di chiedere un ultimo appuntamento chiarificatore alla nostra Amministrazione, perché vogliamo capire se il Sindaco ci può aiutare concretamente oppure no; ricordiamo che i così detti "6 o 7 blocchi" posti dall'Amministrazione Comunale non sono altro che  sospensioni temporanee in attesa che vengano prodotti determinati documenti (obbligatori per legge) da parte della ditta proponente.
Siccome il Comitato deve assumere una posizione cautelativa, riteniamo che se tali documenti verranno prodotti ci saranno le condizioni per costruire l'impianto e quindi abbiamo bisogno che il Comune di Serramazzoni compia un passo decisivo.
Dopo la nostra richiesta, il Consiglio Direttivo del Comitato è stato convocato in Municipio a Serramazzoni il prossimo Mercoledì (28-09-2011) alle ore 21.
L'urgenza di questa convocazione è giustificata: se l'istanza di autotutela non sarà accolta dal Comune di Serramazzoni, nemmeno per gli aspetti urbanistici di competenza, di fatto questa fase interlocutoria dell'autotutela si chiuderà negativamente per il Comitato.
Se questo avverrà, purtroppo sarà necessario esperire altre vie legali per raggiungere i nostri scopi, saremo anche costretti a chiedere ai cittadini, che finora hanno sempre sostenuto il Comitato, altri fondi per proseguire la nostra azione.

Per concludere si rende noto che è stata votata all'unanimità la candidatura di una nuova consigliera, la Dott.ssa Alessandra Corbelli, che fin dall'inizio ha collaborato con il Comitato, in particolare nella redazione di questo blog. Siamo lieti di darle il benvenuto.

venerdì 23 settembre 2011

ARTICOLO DI OGGI sul RESTO DEL CARLINO

Nell'articolo pubblicato oggi sul Resto del Carlino è stato erroneamente riportato che il Comitato sarebbe "Soddisfatto, ma sempre molto cauto, ...". Purtroppo, dobbiamo dire che non siamo per niente soddisfatti; saremmo soddisfatti se fossero stati annullati i titoli che consentono alla ditta proponente di costruire un inceneritore a pochi passi dal centro abitato. Attualmente i lavori sono temporaneamente sospesi, perché pare che la documentazione prodotta fino ad oggi sia incompleta e perché secondo la legge i lavori non possono proseguire. Tuttavia dobbiamo dire che sono anche state richieste delle integrazioni alla ditta proponente: se tali integrazioni verranno correttamente prodotte, molto probabilmente l'impianto sarà costruito. 
Per questi motivi, chiediamo insistentemente al Comune di Serramazzoni, che nelle sedute pubbliche si è più volte dichiarato dalla parte del Comitato, di esprimere subito i propri pareri di competenza (ad esempio sugli aspetti urbanistici), di esprimere in modo netto la sua posizione, PRO o CONTRO, in merito alle questioni sollevate dalla nostra istanza di autotutela.
Così potremo verificare, da atti concreti, se il Comune è veramente dalla nostra parte e affermare se siamo soddisfatti oppure no.

CONVOCAZIONE CONSIGLIO DIRETTIVO Sabato 24-09-2011

E' convocato per domani alle ore 14 il consiglio direttivo presso la sede del comitato.
Ordine del giorno:
1) Aggiornamento, stato avanzamento lavori, nuove iniziative
2) Proposta di nomina di un nuovo consigliere e successiva votazione
3) Varie ed eventuali
4) Conta delle firme (portare tutti i moduli raccolti)

giovedì 22 settembre 2011

ULTIMO RAPPORTO SEPA SUL DISSOCIATORE MOLECOLARE DI DUMFRIES (SCOZIA)

Oggi vorremmo parlare dell’impianto di Dumfries, in Scozia: si tratta di un dissociatore molecolare (foto) del tutto simile a quello che si vuole costruire a San Dalmazio, che costituisce una sorta di prototipo su scala industriale per questa tipologia di impianti e dunque un punto di riferimento imprescindibile per la loro valutazione complessiva.

L’impianto, attivo dal 2009, ha subito una prima battuta di arresto per diversi mesi, fino ad aprile 2010, e poi una definitiva sospensione delle attività dal 14 aprile 2011, per problemi di corrosione di una caldaia, provocata dal syngas, che ne richiederanno la sostituzione.
Il danneggiamento della caldaia è provocato dalla qualità del gas di sintesi prodotto: derivando da materiali eterogenei, tra cui rifiuti urbani, il gas è talmente corrosivo che nemmeno il processo di purificazione cui viene sottoposto è sufficiente a migliorarne la qualità; questo fatto provoca, oltre al deterioramento dei componenti dell’impianto, anche emissioni nocive in atmosfera.
La ripresa del funzionamento è prevista per i primi mesi del 2012: nei quasi tre anni dalla sua costruzione, insomma, l’impianto ha funzionato correttamente per pochi mesi.

Ma vogliamo basare le nostre osservazioni su dati oggettivi, e a questo scopo riassumiamo il contenuto dell’ultimo report della SEPA (ente scozzese svolgente funzioni analoghe all’ARPA italiana; sito internet: www.sepa.org.uk) sul funzionamento del gassificatore di Dumfries, firmato da Jim McIntyre in data 16 settembre 2011.
Il documento originale, in inglese, ci è stato gentilmente inoltrato da un Comitato con cui collaboriamo strettamente e che in Toscana si è battuto contro la costruzione di impianti simili a quello che si vorrebbe realizzare a San Dalmazio: si tratta del Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera (sito internet: www.cgcrvaldera.it).



Il rapporto sintetizza inizialmente le caratteristiche dell’impianto: si tratta di un inceneritore a recupero energetico, sottoposto alla normativa relativa agli inceneritori di rifiuti. Accoglie sia rifiuti non pericolosi sia rifiuti pericolosi, trattandoli entrambi termicamente, su due linee separate ma identiche, ciascuna delle quali è composta di quattro camere primarie di gassificazione, da cui esce un gas di sintesi (syngas) che viene bruciato in una camera secondaria di combustione e utilizzato per alimentare una turbina, che produce elettricità [si tratta, in sostanza, di un impianto ESTREMAMENTE SIMILE a quello che si vorrebbe realizzare a San Dalmazio, ndr].

Viene poi ripercorsa sinteticamente la storia dell’impianto: l’autorizzazione è stata rilasciata nel maggio 2009 e i primi materiali legnosi sono stati trattati nell’ottobre dello stesso anno, per passare ai rifiuti urbani nel dicembre 2009. Sono poi sorti problemi all’impianto, precisamente ai tubi della caldaia (attribuiti alle alte temperature e alla corrosione provocata dal gas, come accennato sopra), che ne hanno impedito il funzionamento fino ad aprile dell’anno successivo: il trattamento dei rifiuti è ripreso precisamente il 29 marzo 2010.

Per tutto il 2010 e il 2011, si è riscontrato che le scarse prestazioni delle caldaie hanno seriamente compromesso l’efficienza operativa dell’impianto e ostacolato il funzionamento: a causa di ciò, è stato avviato un nuovo progetto per sostituire le caldaie ed è stata presentata una richiesta di variante ad hoc. Le attività di combustione si sono interrotte il 14 aprile 2011 e non riprenderanno fino alla installazione delle nuove caldaie (prevista non prima della fine di dicembre 2011 o dell’inizio di gennaio 2012). Si prevede che la produzione di energia sarà attiva dal marzo 2012.

La relazione riporta l’elenco dei controlli a cui l’impianto è sottoposto; un paragrafo è dedicato agli incidenti occorsi nel periodo di funzionamento dell’impianto, ossia dalla fine di marzo 2010 all’aprile 2011: ci sono stati 45 reclami per rumore, 38 attivazioni della torcia di sicurezza [che brucia il syngas direttamente in ambiente, SENZA ALCUN PRETRATTAMENTO, ndr], 1 guasto all’impianto, 4 guasti al sistema di monitoraggio continuo delle emissioni e 284 NOTIFICHE DI SUPERAMENTO DEI LIMITI PREVISTI PER LE EMISSIONI (che il report elenca dettagliatamente), prima che il sistema si attivasse per riportarle entro i range di legge.

SEPA svolge un’intensa e costante attività di monitoraggio sul funzionamento dell’impianto, riceve regolarmente relazioni e vigila sui dati prodotti. Nel breve periodo di funzionamento dell’impianto, ha scritto due volte alla ditta che lo gestisce: una prima volta riguardo la gestione dei rifiuti e un’altra a proposito del superamento del limite massimo consentito per i livelli di diossina, verificatosi in data 5 aprile 2010.

Tutti i dati relativi a emissioni, sforamenti dei limiti, incidenti etc., nonché lo stesso report di cui sono stati riassunti i contenuti, sono disponibili qui.


mercoledì 21 settembre 2011

RESOCONTO DEL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO TENUTOSI IN DATA 20/09/2011

Nessuna novità di rilievo è emersa durante la seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Serramazzoni, richiesto dai gruppi dell’opposizione e tenutosi ieri sera presso la Sala delle Adunanze: l’Amministrazione si è limitata a ripetere, spesso letteralmente, quanto già esposto ai cittadini nella riunione pubblica convocata presso il ristorante “Piè dei monti” martedì 13 settembre u.s. 
Prima di esprimere un giudizio, il Comitato attende la copia di un nuovo documento prodotto dall'Amministrazione che, a detta dell'assessore Fornari, dovrebbe essere stato protocollato questa mattina e dovrebbe essere una ulteriore sospensiva dei lavori.

In estrema sintesi possiamo dire che, a seguito di alcune variazioni attuate dall'azienda proponente, l'Amministrazione si è elegantemente arroccata in posizione difensiva e ha girato la nostra "istanza di autotutela" al SUAP chiedendo di riverificare la legittimità della DIA.
Successivamente la Comunità Montana ha attivato il procedimento di verifica della legittimità della DIA inviando la stessa istanza di autotutela ancora al Comune di Serramazzoni, oltre che a tutti gli enti coinvolti ed alla ditta proponente. I termini sono: 30 giorni per esprimere memorie, osservazioni e pareri; 60 giorni per la chiusura del procedimento di verifica.

Il Comitato, fin da ora, sollecita il Comune di Serramazzoni a far pervenire al SUAP, nel più breve tempo possibile, i propri pareri di competenza rivalutati anche alla luce delle ultime variazioni societarie della ditta proponente e delle motivazioni riportate nell'istanza di autotutela.

martedì 20 settembre 2011

Intervista a Paul Connett

Presentiamo due video di Paul Connett, professore emerito di chimica ambientale e generale alla St Lawrence University di Canton, New York, ideatore della strategia "Rifiuti Zero", unica alternativa sostenibile all'incenerimento dei rifiuti.

lunedì 19 settembre 2011

NON SOLO RICORDI

Una cara amica, che attualmente vive e lavora in Germania, invia questa lettera per incoraggiare il comitato e sostenere il nostro impegno. Le siamo infinatamente grati per le parole toccanti che ha saputo scrivere, emerge chiaramente il sentire comune della nostra gente legata a valori di altri tempi: l'onestà, il lavoro e l'orgoglio di vivere in un territorio meraviglioso.
(per ingrandire cliccare l'immagine) 
 
 

sabato 17 settembre 2011

CONVOCAZIONE CONSIGLIO DIRETTIVO Martedì 20-09-2011

E' convocato il consiglio direttivo in seduta straordinaria, Martedì 20 Settembre 2011, presso la sede del Comitato, SUBITO DOPO la riunione del Consiglio Comunale (v. avviso seguente affisso all'albo pretorio).
Chiediamo alla cittadinanza di partecipare copiosamente al Consiglio Comunale che si terrà alle ore 21:00 nella sala delle Adunanze.
Visto che ieri sera abbiamo capito bene la differenza, si precisa che non si tratterà di un impianto a "BIOGAS", ma di un impianto a "SYNGAS".

RESOCONTO INCONTRO 16 SETTEMBRE 2011


Ieri sera, presso il ristorante “Piè dei Monti”, si è tenuta la riunione indetta dal Comitato Tutela Salute e Ambiente di San Dalmazio per aggiornare i cittadini sulle azioni intraprese dal Comitato stesso, discutere i risultati dell’incontro avuto con l’Amministrazione martedì 13 u.s. e infine
affrontare la questione controversa di cosa siano le biomasse e come funzionino le diverse tipologie di impianti che le trattano.

Per quanto riguarda il primo punto, il Presidente del Comitato, ing. Enrico Bussei, ha sinteticamente ricordato i principali passi compiuti nel mese di attività intercorso dal momento della registrazione dello statuto, che ha reso il Comitato un interlocutore avente titolo per interagire con gli enti coinvolti nella vicenda.
Il principale obiettivo iniziale, nell’assenza totale di informazioni ufficiali da parte dell’Amministrazione riguardo il progetto di costruzione dell'inceneritore, è stato quello di attivare una campagna di informazione e di sensibilizzazione, che si è tradotta nella raccolta di circa 3000 firme di cittadini a sostegno del Comitato.
Il secondo passo è stato quello di contattare Comuni vicini (Pavullo, Prignano, Marano, Castelvetro e Guiglia, nel cui territorio, come si ricorderà, era stato presentato inizialmente un progetto similare, rifiutato dalla locale Amministrazione) ed enti (Comunità Montana del Frignano, Provincia).
Si è poi proceduto a una raccolta di fondi, attraverso una cena di autofinanziamento e le donazioni di privati cittadini in cambio di magliette con il logo del Comitato: il Presidente ha presentato il resoconto aggiornato delle spese sostenute finora, già postato sul blog nei giorni scorsi.
L’ultimo passo in ordine di tempo è stata la presentazione dell’istanza di autotutela, redatta con l’assistenza dell’avvocato Giorgio Fregni, nella quale vengono mostrati e argomentati gli aspetti per i quali il Comitato e il suo legale ritengono che sussistano i presupposti affinché l'Amministrazione e la Comunità Montana possano esercitare il loro potere di autotutela, ovvero di annullare gli atti che consentono la costruzione dell'inceneritore. Il Presidente del Comitato ha illustrato le motivazioni addotte nell’istanza come presupposti per l’annullamento dei titoli: dalle dimensioni dell’impianto ai materiali che tratta, dalla sua vicinanza di soli 85 metri a un impianto di depurazione (non verrebbero così rispettati i limiti minimi, 100 metri, previsti dalle NTA vigenti) alle emissioni odorigene, dall’uso anche di fonti fossili al fatto che l’impianto non opera in assetto cogenerativo. Trattandosi di una centrale ibrida, questo tipo di impianto non può essere autorizzato con una semplice DIA; non essendo presenti norme sovracomunali che consentano la collocazione di tale impianto in zona agricola sarebbe stato quanto meno necessario richiedere una variante al PRG; sulla base dell'elenco dei materiali in ingresso da trattare, dovrebbe infine essere sottoposto ad una procedura di screening e/o valutazione di impatto ambientale, che non sono ancora state attuate.

Per quanto riguarda il secondo punto, nel corso della riunione di martedì scorso gli amministratori hanno sostenuto di aver revocato il p.d.c., che in realtà non sussisteva già più da diversi mesi, essendo stato incorporato dalla successiva DIA. Da ciò consegue che, non avendo l’Amministrazione comunale recepito l’istanza di autotutela presentata dal Comitato, ma essendosi limitata a girarla alla Comunità Montana, se verranno presentati i documenti mancanti e necessari SI POTRA’ COSTRUIRE L’IMPIANTO, ben diversamente da quanto affermato martedì sera a più riprese, e in risposta ad esplicite domande volte a ottenere rassicurazione, da parte del Sindaco. Entro sessanta giorni la Comunità Montana deve chiudere il procedimento di autotutela; nel frattempo, da un lato avanza richiesta di ottenere i documenti mancanti al progetto presentato dall’imprenditore, dall’altro dovrà verificare la fondatezza della istanza di autotutela avanzata dal Comitato.
Anche per quanto riguarda l’affermazione fatta dagli Amministratori circa la volontà di disegnare un ampio cerchio di sicurezza intorno ai centri abitati del raggio di due chilometri, il Presidente del Comitato non è riuscito ad ottenere nessun documento, ma si è sentito proporre di redigerlo lui stesso in prima persona. E’ evidente che l’ing. Bussei non può né vuole sostituirsi ai legali rappresentanti dei cittadini nell’elaborazione di una variante alla normativa comunale inerente il PRG! Altro è chiedere un parere consultivo ai tecnici del Comitato, altro è addossare a loro la paternità e la responsabilità di una normativa. Il Comitato non accetta pertanto questa proposta, bensì richiede che d'ora in poi venga stimolata la partecipazione dei cittadini. Il Comitato ritiene che tali progetti debbano essere valutati di volta in volta, una distanza di rispetto di 2 km dal centro abitato potrebbe essere insufficiente per impianti come quello proposto, mentre potrebbe essere esagerata se pensiamo ad impianti virtuosi che invece tengono conto delle potenzialità e soddisfano le reali esigenze del territorio.

Infine, per quanto riguarda il terzo punto, l’ing. Cristian Salvatori della Ecoheat, progettista ed esperto di impianti a biogas e inceneritori, ha cercato di fare luce su alcuni aspetti fondamentali di questa vicenda, attorno ai quali gli stessi Amministratori e la stampa hanno creato confusione, assimilando tecnologie e impianti differenti.
Con chiarezza espositiva e linguaggio tecnico preciso ma comprensibile, l’ing. Salvatori ha introdotto il tema delle biomasse partendo dalle possibili definizioni, precisando i riferimenti alla normativa, che a sua volta presenta criticità e risulta stratificata nel tempo, per poi passare a presentare diversi processi di trattamento delle biomasse e differenti tecnologie, distinguendo tra biogas e syngas. L’ing. Salvatori ha precisato comunque che le più moderne teorie propugnano come soluzione principe per la gestione dei rifiuti la messa in atto di una loro corretta gestione, che vede al primo posto il riciclo. L’Italia dovrebbe recepire con maggior determinazione le direttive europee, mentre al contrario ha subito recentemente una procedura di infrazione da parte della Comunità Europea perché concede incentivi per bruciare materiali inorganici.
E’ stato infine presentato l’impianto a biogas progettato dall’ing. Salvatori e realizzato a Colombaro, sottolineando l’uso virtuoso che si può fare di soluzioni di questo tipo, se correttamente presentate a comunità e istituzioni, inserite armonicamente nel territorio e nelle sue attività economico-produttive, volte a soddisfare bisogni (in questo caso, recupero di deiezioni animali e di materiali organici di scarto provenienti da un allevamento a km zero, e la successiva trasformazione in energia elettrica e termica) e sostenibili dal punto di vista ambientale.
Tutte caratteristiche, ci sentiamo di aggiungere, che mancano decisamente all'inceneritore proposto a San Dalmazio.
Conclude Bussei: "Ci aspettiamo che l'Amministrazione proceda rapidamente con l'autotutela, sopratutto da quando la ditta costruttrice ha rivelato sui giornali che IL PROCEDIMENTO ERA CONCORDATO tra l'impresa e il Comune. Ora il comune non è più credibile quando dice che non sapeva della costruzione dell'inceneritore. Prenda atto che la cittadinanza non è più disposta ad ascoltare favole o fumosi giri di parole; ora chiediamo atti concreti e soprattutto tempi certi di chiusura del procedimento! Decorsi 15 giorni dalla data di protocollo dell'istanza di autotutela (8-9-2011), se non saranno accolte le nostre richieste, esperiremo ogni opportuna azione a tutela dei nostri interessi, senza ulteriore avviso."

giovedì 15 settembre 2011

domenica 11 settembre 2011

L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE INVITA, IL COMITATO SARA' VIGILE

Apprendiamo da una locandina apparsa ieri in paese che l'Amministrazione Comunale intende illustrare "i provvedimenti presi in merito alla proposta progettuale per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica tramite un sistema di biomassa".
Riteniamo che sia fuori luogo parlare ancora di "proposta progettuale", poiché sappiamo benissimo che in cantiere hanno già iniziato a scavare.
Scrivere ancora genericamente "sistema di biomassa", quando purtroppo sappiamo che si tratta di un inceneritore/impianto di smaltimento dei rifiuti a pochi passi dal centro abitato, fa intendere che si vogliono ancora utilizzare gli slogan del 4 agosto scorso. Siamo fiduciosi che si tratti di un copia/incolla non riletto.
Il comitato parteciperà compatto all'incontro, saranno presenti tutti i tecnici che hanno analizzato gli atti e hanno contribuito alla redazione dell'istanza di autotutela, regolarmente protocollata in Comune a Serramazzoni giovedì 8 Settembre 2011. 
Riteniamo che l'accoglimento dell'istanza di autotutela sia, per la nostra amministrazione, la strada maestra da percorrere; è importante che l'amministrazione prenda subito una posizione chiara e netta, annullando i titoli che consentono la costruzione di un inceneritore a poca distanza dalle scuole. Ora questo è possibile, anche grazie alle motivazioni portate dal comitato.
Vi chiediamo di essere numerosi perché abbiamo bisogno di far sentire all'Amministrazione le nostre ragioni. Ci vediamo Martedì ore 21 al "Pie' dei Monti".


per completezza postiamo la vecchia locandina del 4 agosto scorso


venerdì 9 settembre 2011

NESSUNO VUOLE PIU’ ENTRARE NELLA MAGGIORANZA

Dopo le dimissioni dall’incarico di consigliere di maggioranza rassegnate prima da Elena Bortolotti e successivamente, dopo sole 48 ore dalla nomina, dal suo sostituto Christian Mazzoni, anche Romano Manfredini, designato come successore, ha rifiutato l’incarico: questo l’esito del Consiglio comunale tenutosi il 7 settembre u.s., avente come unico punto all’ordine del giorno la sostituzione di Mazzoni. Essendosi esaurita la lista degli eletti all’interno del gruppo “Serra Insieme”, il posto lasciato vacante da Bortolotti resterà dunque vuoto fino alla fine della legislatura.
L’articolo uscito oggi  su “Modena qui” dedica ampio spazio al dibattito scatenatosi all’interno del Consiglio, dopo l’annuncio da parte del Sindaco della rinuncia di Manfredini.
Tomaso Tagliani, capogruppo della lista “Per Serramazzoni”, ha sottolineato l’anomalia della situazione che si è venuta a creare nella maggioranza e la gravità del “disagio che evidentemente serpeggia al suo interno”, che inchioda la maggioranza stessa alle “conseguenze di scelte sbagliate”. Fausto Leonelli depreca il fatto che ci si limiti “alla mera prova dei numeri, quando dovrebbe essere fatta una profonda valutazione politica su come si è arrivati a questo punto”.

Il Comitato esprime sconcerto per il fatto che ancora non sia stata resa nota la data dell’ipotizzato Consiglio comunale incentrato sul grave problema all’origine dell’attuale situazione di crisi interna alla maggioranza, al di là delle motivazioni contingenti e di comodo che vengono addotte per giustificarla, ossia il progetto del gassificatore/inceneritore di San Dalmazio.
Sollecitando l’Amministrazione Comunale a definire una data per tale Consiglio, sottolineiamo che Essa ha a disposizione un mezzo che le permette di pervenire a una rapida soluzione dei problemi: accogliere l’istanza di autotutela presentata dal Comitato.

giovedì 8 settembre 2011

ISTANZA DI AUTOTUTELA E INCONTRO INFORMATIVO

Il comitato ha protocollato oggi in Comune a Serramazzoni e contemporaneamente al SUAP presso la Comunità Montana del Frignano "ISTANZA DI ANNULLAMENTO IN AUTOTUTELA".
Da oggi, Comune e SUAP possono annullare i titoli finora rilasciati anche grazie alle motivazioni tecniche portate dal comitato.
E' fissato per Venerdì 16 Settembre, ore 20:30, un incontro informativo, presso il ristorante Piè dei Monti a San Dalmazio. L'incontro è aperto a chiunque voglia essere aggiornato riguardo le attività svolte dal comitato.

mercoledì 7 settembre 2011

SALDO al 06-09-2011

Il comitato pubblica il saldo del conto corrente attivato presso la filiale Unicredit di Serramazzoni (IBAN IT85E0200867030000101621993).
Le donazioni ammontano a 6105,00 €.
Le spese finora sostenute sono 2089,42 €.
Il saldo aggiornato al 06-09-2011 è attivo e pari a 4015,58 €.

Per motivi di privacy non possiamo mostrare i nomi dei donatori, mentre saranno pubblicate tutte le spese sostenute (presso la sede del comitato sono disponibili tutte le ricevute/fatture):

17/08/2011 PAGAMENTO CENA PIE' DEI MONTI € 1.500,00
26/08/2011 PAGAMENTO F23 REGISTRAZIONE C.F. € 168,00
26/08/2011 ACQUISTO BOLLI € 87,72
30/08/2011 ELIOSTUDIO SNC COPIA ATTI € 333,70

il presidente Enrico Bussei

martedì 6 settembre 2011

CONSIGLIO COMUNALE PER SOSTITUIRE IL NEO-DIMISSIONARIO E COMUNICATO STAMPA DI LEGAMBIENTE MODENA


La “Gazzetta di Modena” di oggi, martedì 06-09-2011, annuncia che domani sera si terrà un Consiglio straordinario per sostituire Cristian Mazzoni, subentrato alla dimissionaria consigliera Elena Bortolotti e a sua volta già rinunciatario. Mazzoni aveva anticipato la sua intenzione di dimettersi già il giorno stesso della sua nomina e non è stata reso pubblico il contenuto della lettera con cui ha rinunciato all’incarico. Nessuna notizia, invece, relativa al Consiglio straordinario richiesto dai consiglieri di minoranza per discutere della vicenda del gassificatore/inceneritore di San Dalmazio.
Nella stesso articolo è anche presentato in maniera estremamente sintetica il contenuto di un ampio comunicato stampa che Legambiente ha fatto pervenire alla “Gazzetta di Modena” sulla questione dell’impianto, di cui riportiamo ampi stralci:

Comunicato stampa, 5 settembre 2011

Stop all’impianto di San Dalmazio: una questione di sostanza

Apprendiamo che le motivazioni addotte per fermare l’impianto di San Dalmazio sono, al momento, di natura esclusivamente formale: mancanza di svincolo idrogeologico alla movimentazione dei terreni, assenza del titolo di imprenditore agricolo del proponente, non possesso dei requisiti di assoggettabilità al Dlg 152/06, ecc…
Una forma ovviamente necessaria, ma che non può essere disgiunta da quelli che sono i reali motivi per i quali questo tipo di progetto non sia da autorizzare.

Nella relazione tecnica generale si dichiara che i materiali da trattare termicamente potrebbero comprendere oltre al materiale organico, anche rifiuti solidi urbani e speciali.

Forti dubbi anche sulla garanzia di filiera corta per l’approvvigionamento delle biomasse necessarie al funzionamento dell’impianto se è vero che, occorrerebbero circa 400 ettari di terreno agricolo con colture dedicate.

Non è chiaro inoltre come verranno gestiti e di che natura siano i materiali di risulta della combustione: dove e con quali modalità verranno stoccati, trasportati e i luoghi di destinazione.

Le quantità necessarie al funzionamento dell’impianto sono rilevanti, circa 2,3 tonnellate/ora, con conseguente impatto sulla qualità dell’aria determinato dai mezzi pesanti sia in ingresso, che in uscita per lo smaltimento dei materiali residui.

Difficile infine determinare le caratteristiche dei fumi in espulsione dal camino con conseguente e motivata mobilitazione dei cittadini preoccupati per gli effetti sulla salute e sul territorio di un tale impianto.

Per il funzionamento dell’impianto sarà necessario utilizzare anche combustibile fossile, cioè 30 litri/ora di gasolio e, a fronte di una produzione elettrica di 1 megawatt elettrico (incentivata), verranno dissipati in ambiente circa 4,3 megawatt termici.

Le caratteristiche di questo impianto sono molto lontane dalle proposte avanzate da Legambiente, a favore di un modello energetico basato sulle fonti rinnovabili, distribuito, democratico, attento all’integrazione nel paesaggio, al corretto utilizzo delle risorse presenti sul territorio, alla reale domanda di energia e all’efficienza degli impianti e dei sistemi di gestione e al coinvolgimento diretto dei cittadini.

Tali proposte sono state presentate in fase di redazione del Piano Programma Energetico Provinciale e rivolte essenzialmente agli amministratori locali per i quali auspichiamo ci sia una valutazione non solo formale rispetto alla fattibilità dei progetti che vengono loro presentati, ma con la prospettiva di favorire le condizioni per creare delle filiere sostenibili agri-energetiche e di gestione dei rifiuti biodegradabili che permettano attraverso gli impianti di produrre energia elettrica, termica e per altri usi (es. biometano) per le utenze nel e del territorio, evitando il proliferare di impianti realizzati solo a fini speculativi.

Fondamentale è porre attenzione alla massima trasparenza dei processi e informazione dei cittadini, a garantire in ogni modo la legalità. In questa direzione riteniamo necessario che la Provincia organizzi i propri uffici per rendere possibile la trasparenza delle procedure di approvazione dei progetti e dunque intervengano per:
- dare notizia di tutte le procedure, norme e vincoli che riguardano i progetti da fonti rinnovabili, nonché dello stato dell’iter per ogni progetto e del quadro delle installazioni nel territorio, attraverso il sito internet e aggiornando periodicamente le informazioni. Prevedere che nella fase di presentazione dei progetti sia introdotta una presentazione pubblica dei progetti nei Comuni;
- stabilire l’obbligo di comunicazione di cambi di proprietà in tutte le fasi in modo che sia garantita la più completa trasparenza e fissare dei limiti alla compravendita dei permessi onde fermare il mercato delle autorizzazioni dei progetti.



LEGAMBIENTE MODENA – onlus
iscritta al registro provinciale del volontariato con det. n° 185 del 05/08/2010
via Caselline 29, 41100 modena, C.F. 94103100361
e-mail:lambmo@comune.modena.it
sito internet: www.comune.modena.it/associazioni/lambmo

sabato 3 settembre 2011

CONVOCAZIONE CONSIGLIO DIRETTIVO Lunedì 05-09-2011

E' convocato il consiglio direttivo per Lunedì prossimo ore 20:30 presso la sede del comitato.
Ordine del giorno:

  1. Aggiornamento, stato avanzamento lavori
  2. Impressioni raccolte durante festa di San Dalmazio del 3-4 Settembre
  3. Raccolta moduli firmati e conta delle firme
  4. Autofinanziamento/spese sostenute - saldo di C/C
  5. Varie ed eventuali 


Inviatemi un SMS per conferma presenze
Grazie a tutti

il presidente Enrico Bussei

venerdì 2 settembre 2011

SERRAMAZZONI: SI DIMETTE UN ALTRO CONSIGLIERE


Sul “Resto del Carlino” di oggi, 2 settembre, si legge che Cristian Mazzoni, subentrato in sostituzione della consigliera dimissionaria Elena Bortolotti, ha già rassegnato a sua volta le dimissioni. Si tratta del terzo consigliere della giunta di Serramazzoni che abbandona l’incarico “per motivi di salute”.

Il gassificatore/inceneritore, prima ancora di essere costruito, nuoce già gravemente alla salute…

giovedì 1 settembre 2011

INCENERITORE: COINVOLTO ANCHE IL VERTICE DI COLDIRETTI

A questo link potete trovare l'articolo pubblicato oggi sulla Gazzetta di Modena.

L’articolo pubblicato oggi sulla “Gazzetta di Modena” illustra il ruolo svolto da Maurizio Gianaroli, presidente di Coldiretti, nella contorta vicenda del gassificatore/inceneritore di San Dalmazio. Gianaroli infatti ha fornito in prima istanza il titolo di imprenditore agricolo necessario per la costruzione del fabbricato agricolo: affittuario dei terreni su cui dovrebbe sorgere l’inceneritore, su richiesta della signora Stefania Minozzi (moglie del signor Remo Uccellari) ha prodotto i documenti utili a presentare la domanda per edificare il capannone.

Il presidente di Coldiretti afferma di avere saputo solo in questi giorni della successiva domanda per il cambio di destinazione d’uso, presentata a febbraio; in ogni caso, come già scritto ieri, il 16 agosto è subentrata la Modena Bio Energy srl, che ha acquistato i terreni. Si tratta di una società costituita da tre soci, fra cui la signora Stefania Minozzi, che risulta iscritta al registro delle imprese oltre un anno fa e risulta attualmente ancora inattiva.

Il Comitato, come già annunciato, secondo le decisioni assunte all’unanimità dal consiglio direttivo intende presentare all’Amministrazione Comunale istanza motivata di autotutela, chiedendo che l’Amministrazione stessa si attivi per tutelare l’interesse pubblico degli abitanti di Serramazzoni, annullando il permesso di costruire e la DIA.